La caduta delle foglie in autunno è preceduta da imponenti modificazioni percepibili ad occhio nudo per il progressivo ingiallimento della lamina dovuto alla transizione cloroplasti cromoplasti. Anche gli altri organuli subiscono profonde modificazioni; le macromolecole vengono idrolizzate e i prodotti solubili che ne derivano vengono trasportati al fusto. Solo dopo il completamento di questa operazione di recupero di materiali la foglia è pronta per cadere.
L’ abscissione della foglia è un processo attivo, spesso preparato da lungo tempo, che richiede attive moltiplicazioni cellulari e che viene fatto scattare in un momento preciso e in una zona ristretta del picciolo fogliare detta “zona di abscissione” .
Le fasi finali del processo sono controllate prevalentemente dall’etilene e consistono nella produzione, nelle cellule della sola zona di abscissione, di enzimi altrimenti pericolosi per la pianta quali pectinasi e cellulasi. La degradazione delle pareti operata da questi enzimi (in certe specie viene idrolizzata solo la lamella mediana situata fra 2 strati di cellule, in altre l’intera parete di più strati cellulari) determina alla fine il distacco della foglia.